Milani Milena - 1964 - La ragazza di nome Giulio by Milani Milena

Milani Milena - 1964 - La ragazza di nome Giulio by Milani Milena

autore:Milani Milena [Milani Milena]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Erotica, General
ISBN: 9788887939156
Google: Bf7oAAAACAAJ
editore: ES
pubblicato: 2001-03-14T23:00:00+00:00


17.

Amerigo mi faceva male, era nudo sul mio corpo di quindici anni, anche lui nudo con il suo corpo di diciotto e quel suo coso di uomo che si sforzava di entrare in me.

Io me ne rido di te, Amerigo.

Tante notti, Jules è stata con te. Te le ricordi quelle notti? Sua madre dormiva e Jules passava dalla finestra. Jules stava con te molto tempo e il giorno dopo non ce la faceva più a svegliarsi.

Ma Amerigo che cosa faceva a Jules? Amerigo spingeva il suo coso e Jules teneva le gambe aperte, la cosa misteriosa di Jules le comandava quelle gambe aperte.

Jules non era una bestia che si offre, era la ragazza Jules, la ragazza giovane che stava nella casa sulla spiaggia a Senigallia, una ragazza ricca che andava con il meccanico, anzi con l'apprendista meccanico.

Io non lo odiavo. Non so se gli volevo bene.

Amerigo era uno scontroso ragazzo. Era l'abitudine con lui che qualche volta me lo faceva caro, era il ragazzo occasionale che mi aveva portato a nuotare, che mi aveva insegnato ad andare in bicicletta, che mi parlava di quando voleva sposarmi e ce ne saremmo andati via, anche se c'era la guerra, ma la guerra sarebbe passata prestissimo.

Ora, io lo vedo, Amerigo. Eccolo qui, entra nella stanza e non sa come fare, dove posare i piedi.

«Non lo vedi che sporchi tutto?»

Il tappeto giallo rivela i suoi piedi, grossi piedi nei sandali d'estate, vedo distintamente le impronte di quei piedi. Io li conosco i piedi di Amerigo, ha il dito pollice storto.

Lo sa, se ne vergogna, al mare li infila sempre nella sabbia.

Conosco anche le mani di Amerigo, con le unghie sporche e tutte rotte.

Poi conosco gli occhi di Amerigo, sono belli e profondi, come se Amerigo pensasse altre cose, al di fuori di quelle che mi dice. Amerigo ha gli occhi neri, nerissimi, come l'inchiostro, il carbone, e tutte le cose nere.

Amerigo da due anni è il mio amoroso, da queste parti si dice così, ma Lorenzo è il mio fidanzato. Nessuno sa che Amerigo è il mio amoroso, lo sappiamo io e lui, Serafina non capisce niente. Amerigo è il mio amoroso quando voglio io. Posso chiamarlo quando mi pare e lui viene subito.

Lui ora si è messo in testa di farmi male con il suo coso di ragazzo.

Io non ne avevo mai visti, mi faceva ridere quando toccavo lì tra le sue gambe, era un coso che si muoveva. Io gli dissi:

«Che cos'hai, un serpente?».

Avevo sempre pensato che lo fosse, ma era corto e grosso, i serpenti sono lunghi e sottili. Se quello era un serpente, era un serpente di una razza speciale.

Amerigo dice che è un serpente che cerca il nido.

«Che nido?», dico io. «I serpenti non hanno nido.»

Amerigo mi ha detto che il nido ce l'ho io, per questo lui fruga e vuole vedere di entrare. So anche che il serpente non si chiama serpente. A Senigallia dicono… È una parola che mi fa uno strano effetto, i ragazzi cattivi la scrivono anche sui muri con il carbone.



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